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Come sarà il nuovo centro congressi di Canberra (Australia) a firma GMB e Fuksas?

Presentati i primi render della futuristica struttura che sorgerà a Canberra,progettata anche dal ‘nostro’ Fuksas. Ma è già polemica sui costi e sulla possibilità che il governo australiano riesca a finanziarla.

Sono stati resi pubblici i render del nuovo Convention Centre di Canberra, in Australia, che sorgerà sulle sponde del lago Burley Griffin e verrà progettato da Parliament House architects Guida Moseley Brown (GMB) in collaborazione con l’architetto italiano Massimiliano Fuksas. Il progetto, già definito ‘Ufo-like’, ovvero simile a un ufo per il suo design futuristico, è stato selezionato tra altre sei proposte da una Giuria di nove membri, che ha definito il vincitore ‘una rivisitazione scultorea e poetica di una forma architettonica’.

La Giuria, composta, fra gli altri, da Alastair Swayne dell’ACT Government Architect e il pluripremiato John Denton dell’Australian Institute of Architects medaglia d’oro John Denton, hanno elogiato il fatto che il progetto a firma Fuksas + GMB dimostri una grande sensibilità urbana nei confronti del sito in cui verrà realizzato. La struttura- secondo quanto dichiarato- trasformerà l’area circostante riqualificandola e restituendo importanza anche al grande parco urbano di City Hill.

Quanto inciderà sulle casse locali?
L’annuncio del progetto vincitore è stato dato, lo scorso 9 febbraio, dal ministro Andrew Bar, in coincidenza con la pubblicazione dei risultati di una ricerca di mercato condotta dalla Canberra Business Chamber in collaborazione con il Canberra Convention Bureau, volta ad evidenziare quanto il nuovo centro congressi possa incidere economicamente sul territorio. Secondo il report il rapporto costi-benefici sarebbe di 2,4 dollari per due decenni. Ovvero, per ogni dollaro speso per la realizzazione della nuova struttura se ne guadagnerebbero 2,4.

3 mld di dollari nell’economia, in 20 anni

Sempre secondo le stime, il nuovo centro congressi potrebbe ‘iniettare’ nelle casse locali una cifra pari a 3mld di dollari nei primi 20 anni, 1,6 mld in più rispetto all’attuale introito ricavato. Le motivazioni sono duplici: da un lato il centro sarebbe molto più capiente della struttura preesistente e permetterebbe quindi di ospitare un maggior numero di visitatori, dall’altro il progetto, all’avanguardia per architettura e design interno, diventerebbe un luogo-simbolo per l’intera nazione, divenendo maggiormente attrattivo a livello mondiale.

Un progetto da 700 mln di dollari. Riuscirà il governo australiano a finanziarlo? La polemica
Ciò non toglie che l’investimento iniziale sarebbe cospicuo. Le stime parlano di 700mln di dollari, ma la cifra potrebbe lievitare così come subire delle forti restrizioni, perché a finanziare l’opera è il governo centrale. A sottolineare la possibilità che si arrivi a un nulla di fatto e che il progetto possa col tempo ‘abortire’ è Brendan Smyth, membro dell’ Australian Capital Territory Legislative Assembly e rappresentante del partito liberale, che, evidenziando come l’esigenza della realizzazione di un nuovo centro congressi è viva dal 2006, dichiara che il problema sarà capire come il governo possa recuperare una tale cifra per finanziare il progetto.

 

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