Cos’è e come si calcola l’indice Istat sui canoni di locazione
Se il contratto lo prevede, ogni anno il canone d’affitto deve essere aggiornato in misura del tasso di inflazione emanato dall’Istat (l’istituto di statistica nazionale). Tale cifra, calcolata in base al costo della vita, va aggiunta al canone mensile stabilito. L’adeguamento Istat perché sia valido, anche se stabilito nel canone di locazione, deve essere richiesto all’inquilino in forma scritta.
L’adeguamento Istat va calcolato in misura del 75% o del 100% della variazione dei prezzi al consumo.
La rivalutazione dovrà essere applicata al mese successivo a quello della scadenza annuale. Una volta identificato il tasso applicato, ogni anno andremo ad applicare come rivalutazione la variazione del mese di riferimento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
A seguire
Indice ISTAT 2019
Costo della vita – Indici nazionali 2018
(Comunicazioni ISTAT ai sensi dell’art. 81 legge 392/1978)
Le variazioni dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati
– da utilizzare per l’aggiornamento dei contratti di locazione – sono le seguenti:
Il dato al 75% viene qua indicato con tre decimali.
Per ragioni pratiche, potrà peraltro essere utilizzato il dato con i primi due decimali.
VARIAZIONE ANNUALE | DATO ISTAT | 75% |
gennaio 2018 – gennaio 2019 | 0,7% | 0,525% |
febbraio 2018 – febbraio 2019 | 0,8% | 0,600% |
marzo 2018 – marzo 2019 | 0,8% | 0,600% |
La variazione dell’Indice armonizzato dei prezzi al consumo per i Paesi dell’Unione Europea (cosiddetto indice armonizzato europeo, che si può utilizzare con specifica clausola nei contratti di locazione abitativa per l’aggiornamento del canone – cfr. Confedilizia notizie febbraio ’99) è la seguente:Indice armonizzato europeo
VARIAZIONE ANNUALE | DATO ISTAT |
gennaio 2018 – gennaio 2019 | 0,9% |
febbraio 2018 – febbraio 2019 | 1,1% |
marzo 2018 – marzo 2019 | 1,1% |