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Ragazzi Down a lavoro negli Hotel.

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Iniziata oggi in Portogallo la fase sperimentale di “Omo, On my own…at work”, progetto internazionale che promuove l’accesso dei cittadini europei con sindrome di Down alla formazione nel settore alberghiero. Quattro ragazzi hanno iniziato un tirocinio all’Axis Hotéis di Porto.

Promuovere una società accessibile e inclusiva nei confronti delle persone con sindrome di Down, migliorando il loro processo di apprendimento attraverso lo svolgimento di mansioni lavorative nel settore alberghiero. E’ l’obiettivo del progetto internazionale ‘Omo,On my own…at work’, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Erasmus + Key Action 2 (Cooperation for innovation and the exchange of good practices – Strategic Partnerships), la cui fase sperimentale è iniziata oggi in Portogallo.  Presso l’Axis Hotéis & Golfe di Porto quattro ragazzi con sindrome di Down hanno iniziato infatti un tirocino, mentre in Italia un analogo gruppo di ragazzi, tra i 21 e i 23 anni, ha iniziato la stessa esperienza lo scorso 9 marzo, presso Hotel Melià Aurelia Antica di Roma.

Avviato ufficialmente nel settembre del 2014, il progetto avrà una durata di 36 mesi. Tra i partner l’Associazione Italiana Persone Down come capofila, Edsa – European Down Syndrome Association, Fondazione Adecco Italia, Fundacion Adecco , Appt 21 – Associação Portuguesa de Portadores de Trissomia 21, Axis Hotéis & Golfe Group, Sol Melià Italia, Università di Bologna Alma Mater e Università di Roma Tre.

Il progetto prevede la creazione di strumenti educativi innovativi ideati per i tutor degli alberghi (video dimostrativi con spunti per migliorare la relazione tra il tutor e il tirocinante con sindrome di Down ) oltre a risorse formative (tascabili e interattive) per i giovani con sindrome di Down che svolgeranno uno stage in un hotel e acquisiranno conoscenze, abilità e competenze per svolgere i compiti a loro assegnati. Verrà inoltre creata una rete europea di “hotel amici” che, in accordo con gli enti di formazione ed educazione professionale, ospiteranno stage ed esperienze lavorative di persone con sindrome di Down, organizzati secondo regole di un processo di qualità che prevede, tra l’altro, l’adozione degli strumenti elaborati nell’ambito del progetto.

Gli alberghi che aderiranno alla rete e che si impegneranno formalmente ad offrire con periodicità occasioni lavorative a persone con sindrome di Down, grazie all’applicazione di un apposito codice di condotta, riceveranno un marchio. Attraverso queste azioni il progetto Omo promuoverà l’accesso dei cittadini europei con sindrome di Down alla formazione nel settore alberghiero, attraverso la creazione di partnership durevoli tra le agenzie di formazione, come ad esempio le scuole professionali e le associazioni di persone con disabilità e il settore alberghiero.

Secondo le Nazioni Unite, più di un miliardo d persone, circa il 15 % della popolazione mondiale, vive con qualche forma di disabilità. Ovunque vivano, le persone con disabilità si trovano ad affrontare barriere fisiche, sociali, economiche e culturali, che ne impediscono una piena ed efficace partecipazione nella società a pari titolo con gli altri. Non hanno un equo accesso a risorse vitali quali l’assistenza sanitaria, l’educazione, il lavoro, l’assistenza sociale e legale, oltre a presentare un più alto tasso di mortalità. Nonostante tale situazione, la disabilità molto spesso non compare nelle agende di sviluppo di diversi Paesi nel mondo.

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