Le amministrazioni regionali e comunali che hanno rispettato la normativa UE per la raccolta e il trattamento dei rifiuti non pagheranno per quelle che non si sono adeguate alla disciplina comunitaria.
A dirlo è il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti nell’annunciare il probabile arrivo di multe a diversi comuni e regioni italiane da parte dell’UE:
Chi le ha prese ha “nome e cognome”, ha spiegato Galletti. Come immagine la paghiamo tutti la multa ma come tasca la pagheranno solo i cittadini che hanno votato per quegli amministratori che li hanno portati in queste condizioni. Mi dispiace per loro.
Galletti ha sottolineato che non è lo Stato che prende le multe, nel corso del suo intervento alla presentazione del libro “La raccolta differenziata”, di Daniele Fortini e Nadia Ramazzini, svoltasi ieri a Roma.
Il Ministro dell’Ambiente ha poi anticipato che il prezzo più alto lo pagheranno le regioni meridionali, a causa dell’assenza di inceneritori sul territorio. Per quanto riguarda le discariche, invece, le sanzioni colpiranno un po’ su tutto il territorio nazionale.
Galletti ha invitato l’opinione pubblica e le amministrazioni locali a riflettere sull’impatto ambientale ed economico dei vari metodi di smaltimento dei rifiuti, sottolineando che resta ancora molta strada da percorrere per arrivare a una situazione ideale:
Io da ministro dell’Ambiente punto ad arrivare ad una raccolta differenziata al 100%. Questo è il mondo a cui tutti aspiriamo. Ma la realtà è diversa. In mezzo c’è una fase di transizione, nella quale dobbiamo capire bene cosa fare. La discarica è molto peggio dei termovalorizzatori.
e però Regioni e Comuni hanno la loro grossa fetta di responsabilità, Galletti rivolge un appello anche al mondo dell’industria, affinché avvii una transizione da un’economia lineare, basata sul consumo indiscriminato di materie prime, a un’economia circolare, in cui il riciclo rivesta un ruolo cruciale, con una riduzione dei costi di smaltimento e una continua rimessa in circolo dei materiali.
Galletti ha precisato che il vero obiettivo da raggiungere è la discarica zero, chiarendo di non essere affatto a favore dei termovalorizzatori ma di vederli semplicemente come una fase transitoria tra il 100% dello smaltimento in discarica e il 100% del riciclo.